L’intervista di ‘EW’ a Kristen Stewart, Robert Pattinson e Taylor Lautner

I tre attori del caldissimo franchise si sono riuniti per parlare del film, di Oprah, delle loro carriere divergenti e (sì) dei sentimenti che provano gli uni per gli altri.

Kristen Stewart è arrivata portando un regalo. L’attrice – piuttosto allampanata, straordinariamente bella e nonostante i soli 20 anni con una ricca carriera alle spalle – ha cucinato per la sua intervistatrice una torta alle nespole del Giappone, che ha portato in una vaschetta di alluminio, la stessa che trovereste in una cucina per bambini. La Stewart e i suoi partner Taylor Lautner, 18 anni, e Robert Pattinson, 24, sono venuti per parlare di ‘Eclipse’, in uscita il 30 giugno, il terzo adattamento della fenomenale saga di ‘Twilight’.

Il film, PG 13, per la regia di David Slade, vede Jacob (Lautner) e i suoi compagni licantropi unire le sue forze a quelle di Edward (Pattinson) e alla sua famiglia di vampiri per difendere Bella (Stewart) contro l’armata dei neonati. Al momento però nessuno vuole parlare del film – il più cupo e atteso del franchise. Vogliono solo assaggiare la torta fatta con dei frutti provenienti dallo stesso orto della Stewart.

“Non è calda, e manca il gelato, le due cose che la renderebbero eccezionale” ha detto. “Ma andrà bene lo stesso”.

Quando ‘Twilight’ è uscito nelle sale un anno e mezzo fa, Kristen non avrebbe mai cucinato qualcosa per una giornalista. A quei tempi era una nervosa diciottenne che stava attenta a tutto quello che usciva dalla sua bocca e che era terrorizzata dal circuito mediatico. Oggi, sia lei che i suoi partner sono molto più disinvolti. I due precedenti film hanno incassato più di un billione di dollari e lanciato le loro carriere. La Stewart sta per iniziare le riprese dell’adattamento del romanzo di Jack Kerouac ‘On the Road’, Lautner sta per imbarcarsi nell’actrion thriller di Singleton ‘Abduction’ e Pattinson sta recitando la parte del giovane veterinario di un circo viaggiante insieme a Reese Witherspoon in ‘Water for Elephants’.

Un terzetto molto compatto: sinceri, protettivi gli uni con gli altri, e molto amici. Di persona, come sullo schermo, l’affetto di Pattinson e Lautner per la Stewart è ciò che li unisce.

Come valutate ‘Eclipse’ rispetto agli altri due film?

TL: E’ il mio preferito.

RP: Non mi piace come gli altri … (ride) ve l’immaginate se dicessi così?

KS: E’ difficile dare una valutazione quando si è così coinvolti. Mi ero preparata un lungo elenco di impressioni e di bilanci per essere certa di non dimenticarmi nulla. Ma so che se ne andranno come i miei capelli, dice guardandoli.

A proposito dei tuoi capelli, in questo film praticamente non reciti con i tuoi.

KS: No, perché quelli non sono i miei.

TL: No, era una parrucca.

KS: Finalmente mi sono liberata di un cruccio.

Penso che in ‘Eclipse’ le scene emozionanti non mancheranno.

KS: Questa è la prima volta in cui Bella si lascia andare con Jacob e vede di avere due possibilità e non solo una. Deve baciarlo per rendersene conto.

TL: (A Pattinson) Stai ancora facendo pesi?

KS: Li ha fatti per davvero.

TL: Seriamente, faceva un sacco di esercizi e i suoi bicipiti aumentavano giorno dopo giorno.

Serviva a compensare quello che tutti dicevano dei muscoli di Taylor?

RP: Un tentativo disperato. Mi è venuto un corpo sproporzionato. E sono affezionato alla mia pancetta.

Le fan non vedono l’ora di vedere la scena della tenda durante la tempesta di neve. Dove Jacob scalda Bella con il suo corpo perché quello di Edward è freddo e quindi non può farlo.

TL: La scena della tenda è la mia preferita, perché è la prima in cui Edward e Jacob sono in grado di relazionarsi e di capirsi l’un l’altro.

Per quante volte l’avete ripetuta?

TL: Due giorni quando l’abbiamo fatta la prima volta, e poi un intero giorno per rigirarla.

Perché?

RP: Il regista voleva che fosse più erotica. Seriamente.

KS: E’ vero. Nel libro c’è tensione sessuale. E dato che sto dormendo, e Jacob copre il mio corpo che in quel momento è vulnerabile, ed è nudo in quel maledetto sacco a pelo perché così il calore si propaga più rapidamente, e poi Jacob e Edward si stanno valutando.

Taylor, e tu Rob, avete parecchi scontri in questo film.

TL: Alcune di queste scene sono state davvero difficili per me. Abbiamo rovinato un paio di scene, di fronte alla casa e nella tenda. Credo perché era difficile per me guardarlo …

KS: Sì, diceva “Non riesco a guardarlo in faccia!”

TL: (ridendo) Non ero pronto. Siamo così amici … e dobbiamo essere arrabbiati l’uno con l’altro.

KS: E poi c’è il bacio …

TL: Mi sono sentito così un paio di volte.

RP: Quando ci manacciavamo– innanzi tutto, eri sempre senza maglietta e così nella scena della tenda ti ho graffiato sul torace. E’ veramente difficile mantenere il controllo in quei momenti. E poi nella scena della tenda non riuscivo a non pensare che la parola ‘pensiero’ (thought) suonava come ‘peto’ (fart).

KS: la parola ‘peto’ non ha lo stesso suono di ‘pensiero’.

RP: ce l’ha.

KS: Forse in inglese.

RP: La frase iniziale di quella scena è ‘Puoi tenere per te i tuoi pensieri?” (Can you keep your farts (invece di thoughts) to yourself), non riuscivo a non pensarla così.

Taylor, hai lavoro sodo per avere quel fisico in ‘New Moon’. Potrai mai lasciar perdere? Continueremo a vedere foto dove mangi dozzine di doughnuts?

TL: Prova a portarmene un vassoio ora. Potrei mangiarli subito

RP: E io mangerò il contenitore.

TL: Mastico tutto il tempo. Durante le riprese lo faccio meno, o quando mi devo preparare per un servizio fotografico, ma in quei casi mangio un po’ di gelato, un po’ di torta.

Rob, qual è il segreto per non doversi togliere la maglietta?

RP: Non so spiegarlo. Passo il tempo a spiegare a tutti perché dovrei togliere la maglietta in una scena e tutti a dirmi i motivi per cui non devo farlo. “No, non penso – Edward è molto più casto di così” dicono.

KS: “E’ riservato. Più che riservato” dicono.

RP: E io a insistere, “ No, seriamente – mi piacerebbe poter far uscire la mia pancetta. E sudata anche …”.

Vi piacerebbe lavorare ancora in un franchise?

KS: Se potessi amarlo come questo.

RP: La parte dura è la promozione. Quando vedi la tua faccia sulla carta igienica e su tutti quegli oggetti, e ti rendi conto di dover essere molto più attento dopo.

Siete più consapevoli di come volete che la vostra faccia e la vostra stessa persona siano trattati là fuori?

KS: E’ impossibile avere il perfetto controllo della tua persona. Credimi, ho una certa esperienza al riguardo.

Vi spaventano le interviste. Che cosa vi aiuta ad affrontarle?

RP: Sapere che non sono poi così importanti.

KS: … e sapere che la maggior parte delle persone non vi da troppo peso.

RP: Quando faccio le interviste televisive sono terrorizzato all’idea che ogni singola parola può essere giudicata. Anche se magari poi le persone che giudicano sono solo due. Le altre guardano semplicemente, e forse pensano ‘oddio com’è noioso’. Ti rendi conto che la chiave del marketing è solo avere la propria faccia ovunque. E che non importa quello che dici.

Quindi siete più tranquilli in questi giorni sotto i riflettori?

KS: Sono più a mio agio, più me stessa, mi sento meno esposta. Mi sento come se nessuno potesse rubarmi nulla. Prima mi sentivo come se potessero vedere tutto di me e la cosa mi sembrava mostruosa.

Hai ricevuto molte critiche recentemente per aver paragonato l’azione dei paparazzi a uno stupro. La tua frase è stata vissuta molto malamente e hai dovuto chiedere scusa.

KS: Sono molto sensibile all’argomento. Quella parola significa molto per me. Ho anche fatto un film che ne parla e un altro in cui il mio personaggio ha uno stupro alle spalle. Ne ho parlato con molte persone. Ho usato la parola sbagliata. Averei dovuto dire ‘violentata’. Ma sono giovane ed emotiva. E’ uscita così, può succedere. Se non si fosse trattato di me probabilmente non si sarebbe fatto tutto quel rumore. E’ stato imbarazzante per me soprattutto vedere che qualcuno che lo ha sfruttato in termini moralistici.

L’hai visto crescere (quel rumore)  e pensato di dover chiedere scusa?

KS: No, ero in Korea quando è successo. Il mio agente mi ha chiamato e detto che il RAINN se n’era uscito con questo giudizio terribile.

RP: Cos’è il Rain?

KS: Il Rape, Abuse and Incest National Network.

TL: Pensavo che stessi parlando di Rain, l’attore coreano. E mi chiedevo che cosa potesse averti fatto… un assassino di ninja.

RP: Nessuna di quelle associazioni si sarebbe permessa di dare un giudizio (di criticare Kristen) senza prima essere interpellata dai media – che lo fanno solo per vedere aumentare la loro audience. L’intero sistema giornalistico di internet, dove nessuno deve rendere conto, è quasi interamente basato sull’antipatia. E lo possono fare perché nessuno chiede mai conto di nulla. A loro interessa solo un titolo che attiri l’attenzione delle persone. Sotto questo aspetto è un bene che i film di ‘Twilight’ portino a rilasciare molte interviste perché così ti puoi difendere. E’ l’unico modo. Ma su questo siamo molto uniti. Perché la fuori ci sono tanti ‘piccoli’ blogger al computer.

KS: Se le dicessi io quello che hai appena detto? mi crocifiggerebbero. Tu potresti dire cose ben peggiori delle mie. Non è giusto.

RP: Ma non è vero. Quando ho detto cose così terribili?

KS: Bella questa, potresti anche dire ‘Ho gettato m … in faccia alla Regina’ e le persone continuerebbero a dire ‘Oh, come lo amo! Lo amo!’

RP: Non è vero.

Kristen, ovviamente ti senti osservata al microscopio.

KS: Sono una ragazza e le nostre fan sono soprattutto ragazze. Farei lo stesso anch’io.

RP: La cosa che proprio non sopporto dei siti dedicati alle celebrità è che ogni volta che qualcuno diventa famoso – ci si mettono d’impegno a dimostrare che le persone celebri sono peggiori delle persone comuni. Perché distruggere la speranza che qualcuno potrebbe avere? Quando ero giovane, vedere ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’ mi ha fatto desiderare di fare delle cose. E non voglio credere che tutte le persone che ammiri siano …

KS: degli st… Non vedono l’ora di poter dire che lo sei, mentre non è vero.

RP: Quello che si può fare è trasmettere ottimismo – so che può sembrare ridicolo – ma è la sola cosa che puoi fare.

Taylor, come vivi l’attenzione del pubblico? Sembri essere a tuo agio.

TL: Mi rende certamente nervoso.

KS: Diventa molto nervoso, è vero.

TL: Noi insieme  diventiamo nervosi– non va bene.

KS: Io mi sento molto meglio quando sono con te.

TL: Felice di saperlo.

KS: Sono così preoccupata di sentirti nervoso che immediatamente il mio nervosismo scompare.

TL: Lo so che riesco a farti dimenticare il tuo nervosismo. Come agli Oscar.

KS: Insomma siamo entrambi molto nervosi.

TL: Ero nel backstage, e stavo aspettando di uscire e sentivo pulsare le vene del mio collo. Avevo voglia di aprirmi la giacca.

KS: Sei lì, in piedi, di fronte a …

TL: … a tutti quelli che hai ammirato per tutta la vita …

KS: Per tutta la vita. E ti stanno guardando stupiti di vederti lì e ti dicono ‘Che cosa ci fai lì?’

Fine della prima parte.

Fonte: robpattinson.blogspot