lunedì 7 giugno 2010

Stephenie Meyer ci parla del libro dedicato a ‘Bree Tanner’


9788876251108gL’8 giugno, ormai tra pochissimo – atteso con ansia -a quasi due anni dalla pubblicazione del suo ultimo, arriva nelle librerie italiane il nuovo libro di Stephenie Meyer, ‘La breve seconda vita di Bree Tanner’ . La voce narrante è quella della stessa Bree, la vampira neonata che abbiamo conosciuto in ‘Eclipse’. 300.000 copie di tiratura – assicura l’editore Fazi – a fronte di un milione e cinquecentomila copie previste per il lancio negli Stati Uniti che è avvenuto ieri, 5 giugno.
Quella che segue è la prima parte dell’intervista che Stephenie Meyerha rilasciato in questa occasione.
L’autrice torna sui motivi che l’hanno spinta a scrivere questo spin off del terzo libro della saga. La lettura servirà ad entrare nelle ‘pieghe’ del libro, che già promette di essere un best-seller mondiale. Attenzione: l’intervista contiene SPOILER.
In ‘Eclipse’, Bree appare solo in qualche pagina. Che cosa di questo personaggio le ha fatto desiderare di approfondirlo?
Stephenie: All’inizio non è stata solo Bree ad affascinarmi, ma i neonati in generale. Mentre stavo scrivendo ‘Eclipse’ mi sono resa conto che molti avvenimenti accadevano in circostanze che Bella, ovviamente, ignorava. E poiché ero concentrata su di lei, mi era impossibile approfondire la sorte dei neonati anche se dentro di me continuavo ad avere un’idea complessiva di quello che avevano in mente. E più andavo avanti con il racconto più dovevo tenere conto anche di questo aspetto: se Bella è in questo o in quel punto anche loro fanno questa o quella cosa. Per evitare di perdermi per strada, ho finito per stabilire un’agenda dei mesi di marzo e giugno che sono il quadro temporale di ‘Eclipse, e per scrivere in ogni giorno quello che succedeva da un lato a Bella e dall’altro a Seattle. Il risultato è stato che i neonati hanno finito per avere nel romanzo un posto importante. E non aver potuto dar loro allora lo spazio che si meritavano mi ha un po’ frustrato.

Tra i neonati che popolano ‘Eclipse, Bree è l’unica ad avere un cognome, la sola ad essere in contatto con i Cullen (salvo poi essere da loro eliminata) e la sola ad aver incontrato i Volturi. E’ lei che vive più a lungo, e quindi è lei quella che può raccontare tutta la storia e quando si è trattato di narrare la cronaca dei neonati è naturale che sia stata lei ad imporsi. Quando ho iniziato a scrivere dalla sua prospettiva, lei ha cominciato  a vivere sul serio. E a un punto tale che quando la sua fine ha iniziato ad avvicinarsi, andare avanti nello scrivere è diventato per me deprimente. Mi è stato più difficile farla morire che per qualsiasi altro personaggio e questo anche se lo stavo facendo per la seconda volta (prima di lei, ho sofferto solo per Walter in ‘
The Host’).
In quale momento si è resa accorta che il ‘racconto’ su cui stava lavorando per ‘La guida ufficiale della saga di Twilight’ sarebbe diventato un libro a sé?
Stephenie: Ho capito solo dopo averlo dato alla mia editrice che il libro era un romanzo. Sapevo solo che conteneva 80.000 parole in meno della maggior parte dei miei libri. Ero sorpresa che fosse di 200 pagine e sapevo che così non poteva essere inserito nella ‘guida ufficiale’. E poiché avevo sempre espresso il desiderio che i fan potessero leggere la storia di Bree prima dell’uscita del terzo film, quando mi è stato proposto di pubblicarlo come romanzo indipendente, mi è sembrata l’occasione ideale per farlo”.
StepheniePerché le interessa che i suoi lettori e le sue lettrici abbiano un’anticipazione del destino di Bree prima dell’uscita di ‘Eclipse’?
Stephenie: ‘Eclipse’ è totalmente dal punto di vista di Bella il che implica dei limiti. E dato che molti sconvolgimenti sono confinati sullo sfondo (per così dire) molti dettagli rimangono misteriosi. I film hanno il vantaggio di andare al di là dello sguardo di Bella. Lo spettatore vede cose – ad esempio i lupi che danno la caccia a Vittoria in ‘New Moon’ – che nel libro sono semplici allusioni. Di tutti i libri della saga ‘Eclipse’ è quello in cui ci sono più avvenimenti che non riguardano Bella. E perché il film potesse funzionare era necessario poter vedere e capire che cosa succedeva veramente.
E poiché sapevo che alcuni degli elementi che riguardavano Bree erano stati inclusi nel terzo film, volevo che il libro uscisse prima. Personalmente preferisco sempre leggere il libro prima di vederne l’adattamento al cinema. Mi piace crearmi le mie immagini prima che quelle di qualcun altro possano influenzarmi. La maggior parte dei miei lettori/lettrici probabilmente non hanno  questo approccio, ma per chi la pensa così, volevo fosse possibile che si potessero immaginare Bree e la sua orda di neonati prima del film.
In che modo la storia raccontata in ‘La breve seconda vita di Bree Tanner’ ha influenzato il film?
StephenieMelissa Rosenberg, la sceneggiatrice dei film della saga, si è messa a lavorare ad ‘Eclipse’ più o meno nello stesso momento in cui io iniziavo ad occuparmi del racconto da inserire nella ‘guida ufficiale’. Mi ha fatto decine di domande su quello che stava succedendo a Seattle. E dato che il film non si sarebbe limitato a raccontare il punto di vista di Bella, come nel romanzo, si sentiva libera di esplorare meglio il filone dei neonati, rimanendo allo stesso tempo coerente con quello che avevo in testa. Le ho parlato di quello che avevo scritto su Bree, e lei ha voluto assolutamente leggerlo. Il suo entusiasmo è stato contagioso e mi sono messa a lavorare di più al progetto. E quando è arrivato il momento della pre-produzione, avevo già finito di scrivere. Ho inviato ‘La breve seconda vita di Bree Tanner’ a David Slade, il regista, che poi mi ha chiesto se ero d’accordo di farlo leggere agli attori che erano stati scelti per interpretare i neonati. Ho naturalmente accettato.
Per finire, posso dire che il romanzo non è responsabile delle scene che nel film coinvolgono i neonati ma che è servito a garantire una certa coerenza con quello che avevo in mente. In più è servito a dare più forza ai personaggi interpretati da Xavier, Bryce e Jodelle.
eclipse_breetannerPrima ancora di iniziare a leggerlo, sappiamo che Bree morirà. Com’è stato esplorare l’universo di ‘Twilight’ sotto un aspetto più cupo?
Stephenie: All’inizio pensavo che sarebbe stato divertente. Ero più focalizzata sulla trama che sul personaggio, cosa che mi capita di rado ed ero ansiosa di passare un po’ di tempo con dei veri vampiri. Mi ero immaginata molte scene di distruzione che volevo mettere nero su bianco. Ma, quando ho iniziato a vedere con gli occhi di Bree, il suo personaggio è diventato più importante della storia e si è sostituito al piacere della storia. E più mi legavo a Bree e ai suoi amici, più mi si spezzava il cuore di dover andare avanti. E alla fine, il lato oscuro del romanzo si è manifestato in maniera completamente diversa da quella che mi aspettavo.
Fine della prima parte …

Nessun commento:

Posta un commento