
Con ‘La seconda breve vita di Bree Tanner’abbiamo raggiunto un nuovo ambito della saga di ‘Twilight’. A differenza dell’incompiuto ‘Midnight Sun’ , quest’ultimo libro ci permette di guardare diversamente il mondo dei vampiri, dei licantropi e della storia d’amore raccontati da Stephenie Meyer fino ad ora a partire dal solo punto di vista di Bella. Da considerare forse anche come il segno che altri spin-off sono possibili.
Ma dopo 4 romanzi per un totale di più di 2500 pagine, è abbastanza spiazzante (e stridente) leggere a partire da una prospettiva che non si quella di Bella. Certamente le fan che hanno già letto nel 2008 ‘L’ospite’ hanno già esperienza di che cosa significhi leggere con gli occhi di altri personaggi, ma la scoperta di eventi mai narrati in precedenza è comunque interessante.
Entrambe divorano libri
Entrambe divorano libri
Una cosa è certa: a Stephenie piace che i personaggi principali abbiano determinate caratteristiche. Sappiamo che Bella è una vera lettrice, e infatti tutti i romanzi della saga contengono argomenti simili a quelli che i personaggi dei libri nominati vivono. E Bree in questo non è diversa da Bella. Dato che Bree riesce in qualche modo a controllare la sete di sangue – quella che porta invece gli altri neonati ad essere violenti – occupa parte del suo tempo leggendo libri. Non importa di quali libri si tratta, sappiamo solo che, quando la incontriamo nel bookstore di Seattle, si dirige direttamente alla sezione ‘H’.
Sono entrambe delle solitarie
Come Bella, anche Bree è solitaria e goffa, anche se nel suo caso lo è perché cerca di sopravvivere non facendosi notale in un ambiente in cui si sente a disagio. E questa di Stephenie non ci stupisce dato che sappiamo che alla loro età anche lei lo era.
Sono state entrambe trasformate in vampiri – solo Bree però è del tipo arrabbiatoInfatti Bree è la piccola, violenta neonata che Bella non è mai stata. Bree non ha doni speciali, la circondano solo un mare di bugie e un tentativo di manipolazione. Ha però una bella testa sulle spalle. Per sua sfortuna non avendo i Cullen a guidarla, non ha mai pensato ad altro che ad attaccare e uccidere umani, cosa che i nostri forti e super sexy vampiri non hanno bisogno di fare. Stephenie ha ammesso durante le interviste che le è piaciuto raccontare di Bree perché questo le dava l’opportunità di vedere finalmente la parte scura del mondo dei vampiri.
Entrambe sono innamorate di un freddo
Bree è un personaggio più indipendente e, molto probabilmente, più forte di Bella, ed è un po’ deludente vederla così fiduciosa quando c’è in ballo l’amore, in questo caso per il vampiro neonato Diego. E’ nel momento in cui iniziano a parlarsi che si accorgono delle bugie di Riley e di Victoria hanno raccontato loro (a cominciare da quella che potrebbero bruciare se esposti alla luce del sole, mentre in realtà brillano) e dei veri motivi per cui sono stati creati. E a differenza del rapporto che Bella ha con Edward, Bree accetta di essere guidata da Diego, e non solo perché è un vampiro più anziano, ma perché due teste sono meglio di una.
Non leggeremo mai un’altra storia seconda la prospettiva di Bree, ma questo ‘esercizio’ dimostra la possibilità di ampliare i temi della saga.
Voi che avete certamente già letto la ‘breve seconda vita di Bree’ – che peraltro è breve davvero – che cosa pensate delle due voci narranti? Trovate somiglianza tra i due personaggi? Vorreste leggere altri spinoff della saga? E’ riuscito questo racconto a coinvolgervi?
Per quanto mi riguarda direi ‘abbastanza ma non troppo’ … non l’ho però ancora finito. Di Bella ‘sappiamo’ fin dall’inizio che vincerà e la sua trasformazione è voluta, di Bree sappiamo invece che ‘perderà’ e questo fa sì che io la senta molto più vicina a Rosalie che a Bella. Trasformate loro malgrado e in più, nel caso di quest’ultima, dalla parte sbagliata, si potrebbe fare un confronto anche tra loro. Stephenie non è stata generosa con Bree, capisco la sua sofferenza nell’avvicinarsi al finale. Se l’intenzione era quella di farci affezionare a lei, c’è riuscita.
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